Descrizione
La Surgiva
L'acqua della Surgiva sgorga alla temperatura di 6,9°C dalla sorgente di Prà nel Parco Naturale Adamello Brenta, alla quota di 1134 metri in Val Nambrone. L’acqua viene poi imbottigliata nel complesso di acqua Surgiva di Pinzolo.
L’acqua Surgiva è una delle produttrici di acqua più pregiate di tutta Italia.
Un tempo la Surgiva forniva anche bottiglie di aranciata da litro, mentre ora si focalizza sulla produzione di acqua.
La Surgiva fa bottiglie solo di vetro e non di plastica. Se restituisci la bottiglia vuota, ti viene restituito il costo della bottiglia.
L’acqua Surgiva, con l'acqua San Pellegrino, è una delle acque più apprezzate in America.
La sede della Surgiva
Daniele Ghezzi racconta:
- la storia della Surgiva
- l’origine del nome
- il motivo del costo dell’acqua Surgiva
- l’origine della qualità dell’acqua Surgiva
- come un’azienda così piccola può sopravvivere sul mercato
Il palaghiaccio
Il palaghiaccio di Pinzolo è una struttura situata alla fine del Parco Pineta, dove si possono fare vari sport come hockey, pattinaggio artistico e pattinaggio di velocità.
Nel 1982 l’ingegnere Gianfranco Bonapace ha progettato la copertura per la pista da ghiaccio creando il vero e proprio palaghiaccio.
Nei prossimi mesi il palaghiaccio verrà chiuso per 6 mesi per essere ristrutturato: verranno infatti sostituite le balaustre e l’impianto di refrigerazione.
L’intervento verrà fatto poco dopo le Olimpiadi per permettere agli atleti nazionali di allenarsi.
Ogni anno il palaghiaccio organizza “l’Ice Gala”, uno spettacolo su ghiaccio molto importante per la promozione del territorio, a cui partecipano atleti conosciuti in tutto il mondo. Nel 2015 sono stati ospitati Matteo Guarise, Nicole della Monica e Carolina Kostner. La prima edizione risale al 2010.
Per creare una pista da pattinaggio bisogna inizialmente delimitare il perimetro con balaustre o staccionate.
In secondo luogo viene bagnato il pavimento con l’acqua che poi, con delle pompe di aria fredda se la pista è all’esterno, o mantenendo l’edificio a basse temperature se la pista è all’interno (5 gradi circa), viene congelata.
Per sistemare il ghiaccio dopo gli allenamenti e dopo le aperture al pubblico, viene utilizzata una macchina che sfrutta l’acqua per coprire i buchi e sistemare le imperfezioni della pista.
Ivo Dal Pont racconta come funziona il Palaghiaccio
Ivo Dal Pont racconta i motivi della chiusura del Palaghiaccio
Il biolago
Il biolago è una area balneare, aperta a tutti, situata nel parco Pineta di Pinzolo. Hanno iniziato a progettarlo nel 2017 ed è stato inaugurato nel 2020.
Grazie a tecnologie moderne, l’acqua viene pulita direttamente dalle piante e dai vari microrganismi presenti nelle acque del lago e sulle sue sponde.
Il biolago è anche un habitat per alcuni animali e per alcune piante acquatiche che attirano le libellule che cacciano le zanzare.
E’ un'area per rilassarsi, ci sono dei pontili che permettono di fare tuffi e c’è uno spogliatoio coperto da un tetto.
Sono stati installati dei pannelli solari che scaldano l'acqua delle docce.
Nel biolago non vengono messe sostanze chimiche, come il cloro, quindi si evita l’irritazione degli occhi e il danneggiamento della pelle; sono invece presenti alghe e fiori acquatici che hanno benefici sulla salute.
Il biolago nel parco Pineta di Pinzolo
Ivo dal Pont racconta il funzionamento del biolago
Ivo Dal Pont racconta perché è stato scelto di fare un biolago e non una piscina
Il depuratore
L’impianto di depurazione di Giustino si trova nei pressi del parco Pineta. Il depuratore raccoglie l’acqua di Giustino, di Pinzolo e di Carisolo e la depura tramite dei filtri che raccolgono i detriti e le materie di scarto che le aziende buttano nel fiume.
Grazie all’impianto di depurazione il corso del Sarca della media-bassa valle ha acque più pulite.
Il primo passaggio di depurazione è la grigliatura ad opera di alcune griglie che trattengono i detriti più grandi.
In secondo luogo avviene la dissabbiatura: attraverso delle correnti acquatiche la sabbia è spinta a depositarsi sul fondo delle vasche.
Successivamente vengono utilizzati dei trattamenti biologici in cui alcuni microrganismi puliscono l’acqua.
Dopodiché vengono rimossi i fanghi all’interno di vasche circolari, dove i fiocchi di fango vengono depositati sul fondo per poi essere gettati come sostanze di smaltimento.
Infine vengono eseguite alcune filtrazioni che possono essere: filtrazioni su tela, filtrazioni su sabbia, fitodepurazione, disinfezioni con raggi UV o con acido peracetico.
A questo punto l’acqua può essere restituita al corso del Sarca quasi perfettamente pulita.
Il depuratore a Giustino
Ivo Dal Pont racconta la rete fognaria e il depuratore
La fontana di Carisolo
La fontana della piazza centrale del paese è fatta in granito ed è il simbolo di Carisolo.
Prima del 1900 nel paese esisteva solo una fontana in pietra, collocata proprio dove adesso c'è l’attuale nella piazza centrale.
Un tempo la sua funzione principale era quella di abbeverare il bestiame; oggi è soprattutto un punto di ritrovo per i giovani.
La fontana di Carisolo
La produzione di neve artificiale
L’acqua è fondamentale ai tempi odierni per il mantenimento delle piste sciistiche, sia per lo sci da fondo che per quello alpino. In passato, l'innevamento era naturale grazie alle abbondanti nevicate. Tuttavia, con i cambiamenti climatici e la conseguente minor presenza di precipitazioni nevose, si è resa necessaria la creazione di impianti di innevamento artificiale. Per gli impianti a servizio delle piste da discesa è stato necessario realizzare dei laghetti artificiali di raccolta delle acque come il lago di Montagnoli o il lago di Grual. Anche per il nuovo impianto di innevamento della pista da fondo di Carisolo, l’acqua, che attualmente viene prelevata direttamente dal Sarca, verrà raccolta in un bacino in Val Genova.
La produzione di neve artificiale è un processo che richiede acqua molto fredda e energia elettrica per alimentare i cannoni da neve. Questi cannoni nebulizzano l'acqua attraverso piccoli fori, creando goccioline del diametro di circa 150 μm. L'aria, spruzzata attraverso gli atomizzatori, si mescola con queste goccioline fredde, favorendo la creazione di fiocchi di neve. La qualità della neve prodotta dipende significativamente dall'umidità e dalla temperatura ambientale durante la produzione. Generalmente, per un'ottimale produzione, sono necessarie temperature di circa -3/-4 gradi Celsius, sebbene esistano tecnologie più recenti che permettono di produrre neve anche a temperature leggermente superiori allo zero. Per produrre un metro cubo di neve, sono necessari circa 220 litri di acqua.
La pista da fondo di Carisolo esiste da circa 50-60 anni e in passato si affidava principalmente alla neve naturale. Attualmente è necessario quasi ogni anno provvedere all’innevamento artificiale delle piste. Il nuovo impianto richiederà circa 20.000 metri cubi d'acqua per coprire potenzialmente 4-5 km di tracciato.
L'acqua, prelevata da un bacino di raccolta del Sarca in Val Genova, arriverà ai cannoni già in pressione grazie a un dislivello di circa 150 metri, riducendo notevolmente i costi energetici relativi ai sistemi di pompaggio. I cannoni, che necessitano di energia elettrica e acqua molto fredda (idealmente a -3/-4°C per molti modelli), verranno posizionati in punti specifici lungo il percorso e la neve prodotta sarà distribuita meccanicamente. Questo investimento, stimato attorno al milione di euro, mira a potenziare l'innevamento e consentire l'ampliamento della pista.
Maestri racconta:
- la storia della pista da fondo di Carisolo;
- il processo di produzione della neve artificiale e in particolare:
- il sistema di innevamento provvisorio attualmente presente;
- per il nuovo impianto di innevamento:
Attività di pesca
Nei pressi del parco giochi di Giustino c’è un'area dedicata alla pesca “no kill”.
La pesca è un passatempo che veniva praticato da molte persone in passato e venivano utilizzati vari metodi:
- pesca a mosca: viene utilizzato un amo a forma di mosca, animale presente nelle zone acquatiche;
- pesca a spinning: viene utilizzato un amo a forma di cucchiaino che viene gettato in acqua e successivamente recuperato molto velocemente;
- pesca con galleggiante: viene utilizzato un galleggiante a cui è attaccato un amo.
Adesso questa tipologia di pesca inizia ad essere un hobby meno praticato.
Con l’espressione pesca “no kill” si indica un’attività sportiva che permette la pesca senza però uccidere i pesci catturati che vengono rilasciati in acqua.
Nel fiume Sarca sono presenti trote lacustri, trote fario, trote marmorate, trote iridee, salmerini e temoli.
Il corso del Sarca vicino alla Pineta